Il tema della perdita è difficile da discutere, ma è una parte inevitabile dell’esperienza umana. Nel suo libro “I cinque inviti”, l’autore Frank Ostaseski esplora come l’esperienza della morte possa insegnarci preziose lezioni su come vivere pienamente. Accettando la realtà della perdita e della mortalità, possiamo acquisire un apprezzamento più profondo per il momento presente e le relazioni che contano di più per noi. Cercherò in questo articolo di vedere brevemente, ma in modo preciso, quali sono i cinque inviti e come possono guidarci in una vita più appagante.
Sono venuta a conoscenza del libro di Frank Ostaseski “Cinque inviti: come la morte può insegnarci a vivere pienamente” per caso: ascoltando una trasmissione su Radio24. Quello, coincidentalmente, era un periodo in cui la morte, e la morte lenta, mi avrebbe toccata in due modi diversi: un familiare di una persona a me cara e una mia collega, lontana fisicamente e con la quale avevo avuto pochi, ma significativi, rapporti professionali. Il suo lento, ma inesorabile, destino mi ha scossa profondamente, e, per quanto mi fosse possibile, ho cercato di essere vicina a lei e alle sue colleghe.
Questo libro mi ha aiutata. Ed ha aiutato la persona a me cara. Ad affrontare il distacco in atto, e, dopo, a dare un senso ancora più profondo alla perdita.
La morte è l’ospite indesiderato alla festa della vita e, quando irrompe sulla scena, ci strazia il cuore come del filo spinato, che stringe e spinge sempre più a fondo, fino a farci mancare il respiro. Fino a sentire male ad ogni battito del nostro cuore. Non se ne capisce la ragione, il perché. Non ce ne diamo una spiegazione. Perchè una spiegazione non c’è.
“Non sono romantico riguardo alla morte. È un lavoro duro. Forse il lavoro più difficile che faremo mai in questa vita. Non sempre va bene. Può essere triste, crudele, disordinato, bello e misterioso. Soprattutto è normale. Lo attraversiamo tutti. Nessuno di noi esce vivo da qui.”
Frank Ostaseski
Il dolore è straziante. E’ il filo spinato che rischia di far smettere di battere il nostro cuore, o di desiderare che smetta di battere! Ma ci possono essere dei modi per allentare la presa di quel filo spinato. Dei modi per staccarlo pian piano dal nostro cuore. Il dolore rimarrà. Ed è giusto così. Ma avrà un altro significato.
Con una scrittura densa di significati ma scorrevole, Ostaseski delinea un percorso che permette di avvicinarsi al pensiero della propria finitezza con un atteggiamento aperto alla scoperta.
In questo articolo:
Invito 1: Non aspettare
Il primo invito di Ostaseski è “Non aspettare”. Troppo spesso rimandiamo le cose importanti, rimandando la vita stessa a un domani che potrebbe non arrivare mai. Viviamo con l’illusione che avremo sempre più tempo, ma la verità è che il momento presente è tutto ciò che abbiamo.
Ostaseski sottolinea l’importanza di vivere senza indugi. La procrastinazione non fa altro che posticipare il nostro potenziale di crescita e realizzazione.
Rimandare le cose che contano davvero alimenta i rimpianti e ci priva della possibilità di vivere appieno. Invece di dire “Lo farò domani”, dovremmo abbracciare l’attimo presente e agire ora. Che si tratti di seguire i nostri sogni, riconciliarci con qualcuno o semplicemente goderci la vita, non c’è tempo da perdere.
Cogliendo il momento presente, onoriamo il prezioso dono della vita e sfruttiamo al massimo il nostro tempo.
Questo invito serve come gentile promemoria per perseguire i nostri sogni, esprimere i nostri sentimenti e amare i nostri cari senza esitazione. Abbracciare questo principio può portare a una vita priva di rimpianti e ricca di esperienze significative.
Ma come metterlo in pratica?
- Non rimandare quella conversazione difficile con un familiare o un amico. Affrontarla subito per risolvere i conflitti e rafforzare il legame.
- Non rimandare l’inizio di quel progetto che si ha in mente da tempo. Iniziamolo oggi, un passo alla volta.
- Non rimandare l’opportunità di dire “ti voglio bene” alle persone che si amano. Adesso è possibile farlo. Forse domani non lo sarà più.
- Non rimandare l’esplorazione di nuovi hobby o interessi.
- Non rimandare il prenderti cura di se stessi, del proprio corpo e della propria mente.
Vivere nel presente, senza rimandare, ci permette di abbracciare appieno ogni istante e di non avere rimpianti. È un invito a cogliere l’attimo fuggente e a vivere con consapevolezza e gratitudine.
Invito 2: Accogli tutto, non allontanare nulla
Il secondo invito di Ostaseski è “Accogli tutto, non respingere nulla”. Troppo spesso tendiamo a respingere le esperienze dolorose o scomode, creando così ulteriore sofferenza. Ostaseski sottolinea l’importanza di abbracciare tutti gli aspetti della vita, anche i momenti impegnativi e difficili.
Accogliere non significa arrendersi passivamente, ma abbracciare la realtà con consapevolezza e compassione. Significa aprirci all’esperienza così com’è, senza lottare contro ciò che non possiamo controllare. In questo modo, possiamo trovare un senso e gratitudine anche nelle situazioni più difficili.
Accettando sia la gioia che il dolore con il cuore aperto, possiamo coltivare la resilienza, e soprattutto la gratitudine per ciò che si ha: questo invito ci invita ad affrontare ogni esperienza con curiosità e consapevolezza, permettendoci di trovare bellezza e insegnamenti in ogni circostanza.
Invito 3: Porta tutto te stesso nell’esperienza
Il terzo invito di Ostaseski è “Porta nell’esperienza tutto te stesso”. Questo significa vivere con integrità e autenticità, abbracciando pienamente ogni aspetto di noi stessi senza reprimerlo o negarlo: portare noi stessi completi in ogni esperienza.
Ostaseski sottolinea l’importanza di essere pienamente presenti e autentici in ogni momento, onorando le nostre emozioni, pensieri e vulnerabilità. Essere autentici significa portare tutto noi stessi nell’esperienza della vita, senza nasconderci dietro maschere o finzioni. Abbracciare le nostre emozioni, paure e vulnerabilità con coraggio e compassione, invece di reprimerle o negarle.
L’integrità implica un’onestà incrollabile verso se stessi, rispettando i propri valori, bisogni, desideri, limiti e confini. Significa rimanere fedeli a ciò che siamo veramente, senza lasciarci influenzare da aspettative esterne o insegnamenti tramandati che potrebbero non corrispondere alla nostra realtà interiore.
Quando siamo veramente consapevoli di noi stessi, le influenze esterne non ci governano più. Siamo liberi di vivere in modo autentico, seguendo i nostri valori interiori invece di conformarci a aspettative esterne.
- Prendiamo coscienza dei nostri valori, bisogni e desideri più profondi.
- Rispettiamo i nostri limiti e confini personali, senza lasciarci sopraffare.
- Accogliamo le nostre emozioni e vulnerabilità con compassione, invece di reprimerle.
- Rimaniamo fedeli a ciò che siamo veramente, senza indossare maschere o finzioni.
- Viviamo nel presente, consapevoli delle conseguenze delle nostre azioni.
Portare nell’esperienza tutto noi stessi ci permette di vivere con integrità e autenticità, abbracciando appieno ogni aspetto dell’esistenza senza negarlo o reprimerlo.
“Il riposo arriva quando diventiamo di più facendo di meno, quando non permettiamo all’urgenza di escludere l’importante.”
Frank Ostaseski
Invito 4: Trova un luogo di riposo in mezzo alle cose
Il quarto invito ci esorta a scoprire un luogo di tranquillità in mezzo al caos della vita. Trovare riposo nel mezzo del tumulto ci permette di coltivare la pace interiore e la resilienza. Ostaseski ci invita ad abbracciare momenti di quiete, anche nei momenti più frenetici, per nutrire la nostra anima e ricaricare il nostro spirito. Dando priorità alla cura di sé e creando spazio per il riposo, possiamo affrontare le sfide con chiarezza e grazia.
Nella vita frenetica di oggi, spesso dimentichiamo l’importanza di riposare e ricaricare le energie. Eppure, il riposo è essenziale per il nostro benessere fisico, mentale ed emotivo.
Troppo spesso pensiamo al riposo come a qualcosa da fare solo quando tutto il resto sarà finito. Ma la verità è che possiamo trovare momenti di quiete e pace anche nel bel mezzo del caos quotidiano. Questi istanti di riposo sono sempre disponibili per noi, se solo impariamo a portarvi l’attenzione.
A volte bastano brevi momenti di pausa, in cui possiamo lasciare andare le tensioni e le preoccupazioni, per tornare a contatto con il presente. Apprezzare un tramonto, ridere con gli amici, accarezzare un figlio, o un genitore sofferente…
Imparare a riposare nel pieno dell’attività non significa sottrarsi alle nostre responsabilità o fuggire dalla realtà. Al contrario, ci permette di affrontare le sfide quotidiane con maggiore equilibrio, energia e presenza mentale. Quando siamo in grado di trovare momenti di quiete anche nel caos, possiamo vivere con maggiore consapevolezza e autenticità.
Invito 5: Coltiva la mente che non conosci
L’ultimo invito di Ostaseski è “Coltiva la mente che non sa”. Questo invito ci esorta a mantenere una mentalità aperta e curiosa, pronta ad abbracciare nuove esperienze e punti di vista. Troppo spesso ci attacchiamo alle nostre convinzioni e credenze limitate, chiudendoci alle possibilità di crescita e apprendimento.
Abbracciando una mentalità di curiosità e apertura, possiamo liberare il bisogno di certezza e controllo. Ostaseski ci consiglia di affrontare la vita con una mente da principiante, liberi da nozioni e giudizi preconcetti. Coltivare una “mente che non conosce” ci consente di affrontare l’incertezza con flessibilità e adattabilità.
La curiosità è il motore dell’esplorazione umana e della ricerca scientifica. È la scintilla che alimenta i nostri interessi e ci motiva a studiare e lavorare. Quando coltiviamo una mente curiosa, rimaniamo aperti all’incertezza e desiderosi di imparare cose nuove. Questa apertura mentale ci spinge a porre domande, a sfidare lo status quo e a cercare nuove prospettive.
Proprio come i bambini, che esplorano il mondo con entusiasmo e meraviglia, possiamo mantenere viva la nostra curiosità naturale. Possiamo assaggiare cibi nuovi, ascoltare podcast diversi, viaggiare e fare domande alle persone che incontriamo. In questo modo, continuiamo ad apprendere e a espandere la nostra comprensione del mondo.
Accogliere tutto ciò che arriva, abbracciare il cambiamento, agire con premura, coltivare la non-attaccamento e trovare il coraggio di essere vulnerabili sono inviti potenti che ci incoraggiano a vivere pienamente ogni istante. Attraverso questi insegnamenti, possiamo imparare a navigare con grazia le sfide della vita, sviluppando una maggiore resilienza interiore e una connessione più profonda con noi stessi e gli altri.
Sebbene possa sembrare impegnativo, seguire questi inviti può portare a una profonda trasformazione interiore. Ci aiuta a vivere nel presente, ad accettare ciò che non possiamo controllare e a rimanere fedeli a noi stessi senza lasciarci influenzare da aspettative esterne. In ultima analisi, i cinque inviti di Ostaseski ci guidano verso una vita più consapevole, autentica e appagante.
Conclusione
Gli inviti di Frank Ostaseski rappresentano una potente guida per vivere una vita più consapevole e autentica. Attraverso il non rimandare, l’accogliere tutto senza respingere nulla e il portare nell’esperienza tutto noi stessi, possiamo abbracciare appieno ogni istante e aspetto della nostra esistenza, inclusa la morte stessa.
Sebbene possa sembrare impegnativo, seguire i cinque inviti può portare a una profonda trasformazione interiore. Ci aiuta a vivere nel presente, ad accettare ciò che non possiamo controllare e a rimanere fedeli a noi stessi senza lasciarci influenzare da aspettative esterne.
“Accogliere tutto e respingere nulla è un invito a scoprire una dimensione più profonda della nostra umanità, ad attingere a qualcosa che va oltre il nostro io abituale. Possiamo accedere a una parte di noi che include, ma non è guidata, dalla nostra reattività..”
Frank Ostaseski
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