Ciao,
sono Lucia!
La tua coach,
per risvegliare il tuo potenziale, trasformare le tue relazioni e dare nuova energia alla tua carriera.
Accendi la tua passione e
fai brillare il tuo talento!

Mi chiamo Lucia Barbieri
e sono una coach e trainer.
"Accendi la tua passione e fai brillare il tuo talento" è il mio motto.
Come coach trasformazionale, sono al tuo fianco nel risvegliare e sfruttare al massimo il tuo potenziale, aiutandoti a raggiungere obiettivi straordinari in ogni aspetto della tua vita, sia personale che professionale. Insieme, trasformeremo le tue relazioni, dando nuova energia alla tua carriera permettendoti di raggiungere il successo che meriti.
Come trainer in azienda, lavoro per sviluppare la tua leadership autentica e per far emergere il talento dei tuoi collaboratori. Creiamo un ambiente di lavoro più produttivo, soddisfacente e orientato al successo, dove ogni membro del team possa crescere e dare il massimo.
I miei PECORSI di COACHING e FORMAZIONE

PERCORSI di COACHING
Percorsi di coaching per trasformare la tua vita, creare connessioni autentiche e potenziare la tua carriera. Ti guiderò a prendere consapevolezza di ciò che desideri veramente e a prendere in mano la responsabilità di realizzarlo. Diventa il protagonista della tua vita, affrontando ogni sfida con determinazione e costruendo il futuro che sogni, sia nelle tue relazioni che nella tua carriera professionale.

PERCORSI di FORMAZIONE
Percorsi di formazione personalizzati per imprenditori e professionisti, focalizzati su leadership, comunicazione efficace e gestione del team. Trasforma il tuo modo di lavorare, sviluppa competenze strategiche e crea un ambiente di lavoro di successo.
È online la mia academy, dove puoi trovare i corsi che ti aiuteranno a raggiungere i tuoi obiettivi
Fai subito il prossimo passo verso i tuoi obiettivi personali o professionali.
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Ogni corso è studiato per offrirti strumenti pratici, ispirazione e supporto, permettendoti di crescere e migliorare al tuo ritmo, con un investimento mirato sul tuo futuro.
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La mia Mission
La mia mission è essere una luce, un faro, per chi mi circonda: supportare nel mare tempestoso e traghettare in acque tranquille.
Il mio Metodo A.U.D.A.C.E.
Il metodo di coaching trasformazionale che ho sviluppato negli anni, A.U.D.A.C.E., è pensato per guidarti a superare i blocchi e raggiungere il tuo pieno potenziale.
Il mio Blog

Ti senti come uno chef sempre ai fornelli, che taglia, mescola e salta in padella mille ingredienti, ma alla fine si ritrova con un piatto insipido o – peggio ancora – bruciato? Forse non è questione di talento, ma di metodo! In cucina, come nella vita e nel lavoro, il segreto per un successo gustoso sta nella scelta degli ingredienti giusti e nella capacità di combinarli con cura. Per servire un piatto davvero delizioso (avere una gestione del tempo efficace) ti serviranno tre elementi fondamentali: efficienza, efficacia e un pizzico abbondante di disciplina. Se sei pronto/a, non ci resta che...metterci...

Chi non ha mai sognato un messaggio o un appuntamento da film romantico? Poi arriva "La verità è che non gli piaci abbastanza" di Behrendt e Tuccillo a riportarci alla realtà, con la delicatezza di un mattone. Questo best-seller smonta le illusioni sentimentali, insegnandoci a riconoscere i red flag senza scuse o ambiguità. Diretto, ironico e illuminante: vediamolo insieme... Preparati: potrebbe essere un viaggio scomodo, ma garantisco che sarà rivelatore (e divertente). Quindi...pronta/o a scendere dal pero?

Ti è mai capitato di ritrovarti in una commedia degli errori creata dalla tua stessa mente? Il cliente che non risponde subito e tu immagini già il fallimento della tua carriera. Oppure quella mail innocua che diventa il punto di partenza di un film drammatico nella tua testa. Insomma, se anche tu sei un abile giocoliere dei pensieri compulsivi che si trasformano in gabbie mentali, allora sei nel posto giusto: il modello ABCDE è qui per farti spiccare il volo dalla gabbia, e non rientrarci più!

In un mondo pieno di sfide e distrazioni, sapere dove concentrare le proprie energie è fondamentale per vivere e lavorare in modo efficace. Stephen R. Covey, nel suo celebre libro "The 7 Habits of Highly Effective People", introduce il concetto delle sfere di controllo e influenza: un modello che aiuta a distinguere ciò che possiamo cambiare, ciò che possiamo solo influenzare e ciò che dobbiamo accettare. Comprendere e applicare queste sfere è la chiave per ridurre lo stress, migliorare la produttività e affrontare la vita con maggiore serenità.

L’epifania è un momento di improvvisa illuminazione, capace di trasformare profondamente il nostro modo di vedere noi stessi e il mondo che ci circonda. L’epifania, oltre che concetto largamente usato nella tradizione religiosa e come espediente letteriario, è un concetto largamente in uso anche nel mondo del coaching e della crescita personale e professionale. Le epifanie sono momenti di intuizione, preziose opportunità per stimolare la crescita personale e professionale, aprendo la strada a cambiamenti significativi e duraturi.

L’epifania, nel senso più profondo del termine, è un momento di improvvisa chiarezza, una rivelazione che cambia il modo in cui percepiamo noi stessi e il mondo intorno a noi. La parola deriva dal greco “epiphaneia”, che significa “apparizione” o “manifestazione”. Questo concetto ha radici profonde nella tradizione culturale e religiosa, ma trova un potente riflesso anche nella letteratura e soprattutto nella vita quotidiana. Riconoscere e coltivare questi momenti può essere uno strumento trasformativo per la crescita personale e professionale.

E imparare innanzi tutto a saper mettere dei paletti, dei parametri, ossia "una soglia che divide ciò che puoi da ciò che non puoi sopportare". Senza se e senza ma.

Il tema della perdita è difficile da discutere, ma è una parte inevitabile dell’esperienza umana. Nel suo libro “I cinque inviti”, l’autore Frank Ostaseski esplora come l’esperienza della morte possa insegnarci preziose lezioni su come vivere pienamente. Accettando la realtà della perdita e della mortalità, possiamo acquisire un apprezzamento più profondo per il momento presente e le relazioni che contano di più per noi. Cercherò in questo articolo di vedere brevemente, ma in modo preciso, quali sono i cinque inviti e come possono guidarci in una vita più appagante.

Nell'ambito delle relazioni umane esiste un concetto affascinante noto come "affinità elettive". Coniato da Johann Wolfgang von Goethe nel suo romanzo omonimo, il termine affinità elettive si riferisce all'idea che gli individui sono attratti l'uno dall'altro sulla base di una complessa interazione di interessi condivisi, valori e chimica personale. In questo articolo andremo ad approfondisce il concetto, esplorandone le origini, il significato e soprattutto le implicazioni nella nostra vita quotidiana, privata e professionale. Perché, sì, le affinità elettive possono essere la marcia in più anche nella carriera.

La stanchezza dovuta ai troppi impegni e/o a pensieri martellanti è come un peso al piede che causa un'enorme fatica nell'andare avanti e nel destreggiarsi fra i miliardi di cose da fare. Ecco che anche la crescita personale e professionale può trovarsi ad uno stallo. Oppure, ancor peggio, "retrocedere". Come è possibile riaccendere quella scintilla e tornare in carreggiata? Ecco qualche "mossa" efficace da mettere subito in pratica.

Può sembrare strano, ma è frequente (più di quanto si pensi) continuare a controllare le app di incontri nonostante si sia già in una relazione. E in una relazione stabile e felice. Per qualche motivo non si riesce proprio a disinstallare dal telefono quella (o quelle) dating app. Dipende dalla curiosità, dalla noia o da cosa? Certo non si vuole mettere in discussione il/la partner, però a volte "non si può fare a meno" di dare un'occhiata. Ben sapendo che non è giusto, ma diciamocela tutta: è un atteggiamento innocuo. O no? Ecco che si cade nella dating addiction. L'essere...

La "swipe fatigue", lo stress generato dallo swiping, ossia il meccanismo tipico di alcune dating app di scorrere un profilo a destra (se piace) o sinistra (se è miseramente bocciato) è sempre più una delle conseguenze negative dell'uso delle app di dating online. Spesso porta ad abbandonare la ricerca dell'anima gemella o rimanere incastrati in un vortice di ricerca compulsiva.

Nel breadcrumbing la situazione è più o meno questa: stai uscendo con una persona che sembra super presa e decisa a impegnarsi, e l'attimo dopo è distante o sparisce (per poi ricomparire). Tutto questo quando il percorso di dating sembra (a te!) di andare verso la strada della relazione, mentre dall'altra parte ottieni solo una montagna russa emozionale. Insomma, solo le briciole di una relazione e non tutta la pagnotta!

La gratitudine è come un superpotere che ci permette di vivere appieno la vita, costruire connessioni significative e affrontare le varie sfide che si presentano con un approccio diverso. Costruttivo. Positivo. Questo non vuol dire avere gli occhi bendati da un cieco ottimismo, o di strane pozioni magiche, al contrario. È avere la piena consapevolezza di quanto si ha a disposizione, si è ricevuto e/o raggiunto. È focalizzarci su quanto si ha e non su ciò che ci manca.

Quando si tratta d'amore, è bene evitare fraintendimenti ed essere "fluente" nell'esprimere e capire anche le più piccole sfumature comunicative. Le parole non sempre traducono fedelmente bisogni emotivi (propri e del/la partner). E non sempre vengono capite veramente. Ecco che ci vengono in aiuto i cinque linguaggi dell'amore di Gary Chapman per costruire una connessione comunicativa ed emotiva più forte con il/la partner, libera (forse) da incomprensioni.

Quando sono io a creare il dubbio, o meglio divento l'oggetto del dubbio, quello che gli inglesi chiamano self-doubt. Dubitare di se stessi, delle proprie capacità ma anche delle possibilità che mi si aprono davanti e di come gli altri mi considerano è una forma di auto-sabotaggio basata sulle insicurezze, sul proprio passato nonché sulla paura del cambiamento.

Quando ci troviamo di fronte a momenti di incertezza e dubbio, è naturale sentirsi sopraffatti e paralizzati dalle diverse opzioni e potenziali risultati. Questi dubbi possono diventare ostacoli che sembrano impossibili da superare, impedendoci di prendere anche le decisioni più semplici. Tuttavia, invece di cedere a questi dubbi e paure, è importante prendere il controllo e scegliere attivamente una strada da percorrere. Ma come fare?

Siamo poi così diversi in amore? E' evidente, senza generalizzare , che la donna e l'uomo comunicano in modo diverso, a volte incomprensibile all'altra/o, nelle relazioni sentimentali. Si tratta dell'armonia dei contrari: congiunzioni, appunto e scontri... opposti che si attraggono, o si respingono, a seconda delle situazioni? E quali sono queste principali differenze (da tenere a mente per non sbagliare!).

Il diamante è forse il simbolo che più rappresenta il diventare la migliore versione di noi stessi, con il resistere alla pressione, la pazienza unita alla determinazione e alla competenza. Questi sono gli ingredienti basilari per far uscire da un anonimo sassolino un diamante splendente e di immenso valore. Ma come primo passo dobbiamo prendere consapevolezza di questo valore, di essere un diamante, e avere fiducia nelle nostre potenzialità per poter poi uscire dal guscio di terra solidificata e splendere. E, non per ultimo, avere l’accortezza di “regalare” questo diamante a chi veramente si merita un tale dono di valore.

Spiccare il volo, mollare quanto ci tiene ancorati ad una situazione che non ci appartiene o ci appesantisce può essere rappresentato con il volo della mongolfiera: il senso di libertà, ma anche di rischio, che accompagna il volo; la bravura nella gestione del bruciatore (aria calda e aria fredda), per poi atterrare, a volte in modo rocambolesco, dove ci siamo prefissati. O dove semplicemente ci ha "accompagnati" il vento.

Sì. E' l'eterno conflitto. Dare credito e seguire la seria e prudente ragione o lasciarsi trasportare dalla passionalità e vitalità del sentimento? Nel primo caso non correremo rischi, forse. Sicuramente non sarà chissà quale spasso... Nel secondo invece saremo sicuramente travolti dall'ardore...ma forse forse rischieremmo di bruciarci. E quindi, ecco l'eterno conflitto. Ma cosa succederebbe se entrasse in gioco un terzo giocatore, l'istinto? Quella vera e propria "sensazione viscerale" dell' agire "di pancia".

Quante volte ci troviamo in situazioni che non ci fanno stare bene, ma accettiamo e non cambiamo per abitudine, per paura di uscire da qualcosa di ben conosciuto (l’ignoto fa sempre paura, si sa…) ma che non ci soddisfa, o peggio ci fa stare male? Situazioni stagnanti, appunto. Ci inganniamo con i “per ora va bene così”, “non è il momento”. Il momento perfetto non ci sarà mai. Ci sarà solo il momento giusto. E il momento giusto lo stabiliamo noi (prima che sia troppo tardi!). “Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si...

Quando le avversità dipendo a ostacoli esterni, fuori dal mio controllo, come posso comportarmi? E' possibile trasformare l’ostacolo - l'avversario - in qualcosa di costruttivo per il mio percorso e la mia crescita?

Lo sappiamo, ci è stato ripetuto sempre: le avversità forgiano il carattere. Per affrontare in modo costruttivo le avversità - gli ostacoli, le perdite, i fallimenti, ma anche le “debolezze” caratteriali – devo tirare fuori tutta la mia forza e quelle doti che probabilmente non ero neppure a conoscenza di avere. E trasformare l’ostacolo in qualcosa di positivo. Proprio come l’ostrica risponde all’intrusione di un granello di sabbia - parassita, senza mezzi termini - trasformandolo in perla.

La determinazione, la persistenza e la pazienza sono indubbiamente alla base del successo non solo nel mondo lavorativo ma anche in quello personale. Il lasciarsi bloccare dalle difficoltà e dagli ostacoli, il “mollare quando il gioco si fa duro” ci fa sentire deboli, non focalizzati sull’obiettivo e soprattutto ci fa perdere credibilità di fronte agli altri. Ma è sempre positivo insistere? Anche quando gli ostacoli diventano troppo grandi? Come fare a capire quando smettere di insistere se non è più utile e vantaggioso continuare? Vediamo di fare un po’ di chiarezza…

Dire di No. Molte volte vorremmo pronunciare questa parolina magica a richieste che vanno oltre le nostre possibilità o volontà, a inviti che non vorremmo mai accettare, a proposte che non ci convincono del tutto. Ma, invece, diciamo sì. Sì che non sono sinceri né convinti. Facendo così ci infiliamo in un vortice di impegni e responsabilità che ci distolgono dai nostri obiettivi e valori. Impariamo quindi a dire di "No", quando è necessario.

Chiedere scusa. In alcune situazioni si rivela la scelta sbagliata che, invece di risolvere la situazione, la peggiora. Vediamo quali sono e come comportarsi altrimenti.

Chiedere scusa. Una delle parole più semplici che però creano tanto trambusto. In chi la dice (o non la dice) e in chi la riceve (o non la riceve). Ma quando è bene chiedere scusa? E come farlo nel modo più efficace e convincente?

Ci sono vari modi di autosabotarsi nel raggiungimento dei nostri obiettivi e del nostro successo. La paura del fallimento è sicuramente uno si questi. Ma esiste anche un’altra paura, forse più nascosta. La paura del successo, che ci fa procrastinare, trovare scuse, raccontarci insomma favole… il tutto per impedire di raggiungere il successo. Questa paura è molto diffusa. Vediamo quindi come affrontarla.

Quando falliamo in un progetto, un percorso di vita o di lavoro spesso è facile cadere nel tranello dei pensieri negativi e sentirsi dei falliti. Magari ci impegniamo nella costruzione di fantastici castelli di carta che puntualmente però finiscono per diventare carta straccia. E ci sentiamo di valere proprio come carta straccia! Come fare a separare l’evento singolo (o anche più eventi) da una condanna definitiva sulle nostre capacità e possibilità? Vediamolo insieme

La paura del virus e delle conseguenze sulla salute, sulla nostra vita lavorativa ci ha messi al tappeto, ma adesso ha forse ha i giorni contati con gli accenni alle riaperture. Ma è proprio così? Siamo pronti per la normalità? O il restare così tanto "fermi" e "distanziati" ci condizionerà nel riaffacciarci e riappropriarci della nostra vita "normale"? Vediamo come affrontare questa paura, e la paura in generale.

La routine se troppo rigida e consolidata può intrappolarci in un vortice di non-cambiamento che alla lunga diventa deleterio e mina la nostra crescita personale. Quando la ruotine è imposta, come durante questa quarantena, sentiamo ancora di più il senso opprimente di blocco e stallo. Ma possiamo trarre un beneficio anche da questa pausa. Se ci focalizziamo sul cambiare noi stessi. In meglio.

Nella giornata della DONNA voglio condividere la mia soddisfazione per essere stata scelta per un’intervista nel secondo numero della Rivista LEI nella sezione Cafoscarina come Lei, nel Progetto LEI del Career Service Università Ca’ Foscari Venezia. Il Magazine LEI – Leadership energia imprenditorialità- raccoglie ritratti di profili femminili, approfondimenti sulle soft skills per rafforzare la leadership femminile, sul ruolo della donna rispetto alla dimensione economica e sul tema dei diritti e dell’inclusività nel mondo del lavoro. “Donne che già hanno conquistato uno spazio nel mondo del lavoro in cui esprimono i loro talenti, donne che sono diventate delle mentor per...

Gestire il cambiamento a livello aziendale, con il team, il gruppo di lavoro richiede una leadership chiara e motivante, per fronteggiare le resistenze al cambiamento che possono molto spesso far fallire il processo di crescita e modifica desiderato e pianificato. Uno strumento utile da usare e tenere presente è la curva del cambiamento, per gestire al meglio il processo nelle diverse fasi.

Il cambiamento, sia che sia stato voluto e attivato da me o che io mi sia trovata in mezzo ad esso, è un volano per la crescita personale, sotto tutti i punti di vista (vita privata, lavorativa e sociale). Dipende tutto dal mio approccio al cambiare e come gestisco la nuova situazione che si è creata, o si sta creando. Un ottimo strumento per meglio calibrare le energie e indirizzarle nella giusta rotta è il modello G.R.O.W. di John Whitmore.

In situazioni stagnanti o che comunque non vanno più bene nella mia vita, mi trovo ad un bivio. Rimanere ad aspettare che cambi e tutto torni come prima, oppure accettare la situazione (fallimento, rifiuto, insuccesso) voltare pagina e andare avanti? Il cambiamento è a volte imposto da situazioni contingenti altre ispirato e sospirato dai miei desideri e bisogni. In ogni caso, deve partire dentro di me perché non lo subisca e anzi porti una crescita personale e un miglioramento in linea con i miei valori e obiettivi.

La pandemia e le conseguenti misure di distanziamento sociale stanno avendo un forte impatto non solo sulle nostre emozioni ma anche sulle nostre percezioni sensoriali. I cinque sensi sono a volte sovraeccitati, altre inibiti o addirittura "proibiti", come nel caso del tatto. Sarà tutto passato quando potremo quindi "scarcerare il tatto" e permettergli di nuovo di esprimersi al meglio.

Quanto mi considero responsabile degli eventi che mi accadono, e quindi posso intervenire per cambiarli? Si chiama locus of control (luogo di controllo) e indica l’approccio verso la vita e le varie situazioni. Con le sfere di influenza vengono indicate gli ambiti sotto il mio pieno controllo, e che quindi posso modificare e quelli che non posso controllare ma di cui posso influenzare i risultati.

Cosa accade se sono io a bloccare il raggiungimento dei miei obiettivi e il mio successo con varie forme di autosabotaggio? Non sentirsi all’altezza e dubitare dei propri talenti, cercare una perfezione irraggiungibile e avere una bassa autostima mi rendono la peggior nemica di me stessa. Come liberarsi quindi di questo atteggiamento e diventare il più grande fan di me stessa?

L'autoaccettazione è non rimanere ancorati a come si vorrebbe essere o come vorremmo essere visti dagli altri. Accettarsi senza sconti, conoscere i propri limiti ma al tempo stesso valorizzare i punti di forza è la chiave per costruire relazioni autentiche e costruttive con gli altri e poter raggiungere il successo personale (e anche professionale).

A cosa serve rimuginare, continuare a voler cambiare quello che è stato o mi accade? Serve solo a tenermi ancorato/a ad una situazione o ad una persona che non ha più senso nella mia vita e non mi permette di andare avanti. Accettare quello che non posso cambiare invece mi dà la spinta giusta per lasciare andare e ripartire. Non posso scegliere né cambiare spesso quello che mi accade, ma posso scegliere e cambiare il mio modo di reagire.

A volte un’intervista, ben fatta, anche forse faticosa, ti aiuta a riconnetterti con quello che fai e soprattutto perché lo fai. Alessandro Ceccarelli mi ha “spremuta” ben bene, andando a indagare del perché faccia il mio lavoro, come abbia iniziato e approfondito. Ha indagato sulle origini della mia passione per quello che faccio, di come l’abbia incanalata e ha risvegliato ancora di più la motivazione nel dare il massimo. Grazie! Intervista di Alessandro Ceccarelli per Quotidiano La Voce Life Coaching e Formatrice, Lucia Barbieri si racconta attraverso le “vite degli altri” Intervista approfondita e attenta, che mi ha fatto ancora...

In amore “gli opposti si attraggono” o “chi si assomiglia si piglia”? Quali sono gli ingredienti per consolidare una relazione? Interessi comuni? Caratteri simili? O alla base di qualsiasi relazione, perché funzioni e sia costruttiva (e appagante), ci vogliono valori condivisi?

Quando si è scaricati senza una minima spiegazione, siamo stati vittime di ghosting. Ma come si sente la vittima? E il ghoster (chi ha messo in atto la rottura non proprio rispettosa) si sente in colpa o crede di aver fatto la cosa giusta per entrambi? Ma soprattutto, come può uscirne la vittima da questa “boccia” dell’incredulità, sofferenza e delusione che la imprigiona per intraprendere nuove strade (e incontrare persone più adatte a lei)? E il ghoster? Ne può, se vuole, uscirne? Vediamo come.

Partiamo dalla fine ossia dalla rottura di una storia amorosa, di una relazione. È poco piacevole per entrambi le parti, ma è chiaro che per una (chi subisce) lo è ancor meno. E molto, se non tutto, dipende da come chi vuole mettere la parola “fine” affronti (o NON affronti) la questione. Vediamo, appunto, i modi peggiori per chiudere una relazione

La pandemia con il suo isolamento ha ridisegnato lo spazio che occupiamo, le distanze che dobbiamo mettere fra noi e gli altri: quella che viene chiamata in linguaggio tecnico “prossemica”. Il messaggio e la comunicazione sono stati rimodulati di conseguenza in base al nuovo spazio personale che abbiamo creato, o meglio abbiamo dovuto creare. La prossemica La prossemica è la disciplina definita dall’antropologo Edward Hall1 negli anni 60 del XX secolo e si occupa del ruolo e il significato dello spazio creato fra due interlocutori nella comunicazione. In inglese, infatti, proxemics deriva da proximity (=prossimità). La distanza che assumiamo rispetto agli...

Intervista Video Intervista fatta in piena quarantana per Live Social #interviste e #storie e Radio News 24 su come affrontare l’isolamento con suggerimenti e ispirazioni di lifecoaching.

La pandemia del Covid con il suo isolamento ha scaturito una serie di emozioni che non sempre siamo riusciti a capire e conseguentemente a gestire. Ci ha soprattutto messi di fronte alle nostre relazioni interpersonali, ai nostri affetti con relative emozioni spesso schizofreniche. Ci ha portati a rivoluzionare molto spesso le nostre rubriche dei contatti, eliminandone alcuni, aggiungendone altri e mantenendone con ancora più convinzione forse pochi, ma importanti. Isolamento La pandemia del Covid con relativo lockdown ci ha costretti a misurarci con molti aspetti della nostra vita che solitamente non consideravamo così impellenti o addirittura importanti. Ci ha messo...

Il tempo e la nostra vita sono cambiati improvvisamente a causa di un “nemico” subdolo, nascosto ma potente. Da un giorno all’altro i nostri ritmi, spesso frenetici, si sono arrestati, come se qualcuno avesse messo in pausa il video del nostro tran-tran. Come possiamo affrontare questa quarantena e l’interruzione imposta? In un unico modo: vivendola come tale, una pausa. Una pandemia. Tutto ci si poteva aspettare per questo nuovo anno, bisestile e con una numerazione insolita, doppia e affascinante: numerazione che ha fatto purtroppo affiorare parallelismi con le passate pestilenze ed epidemie dei secoli scorsi (a quanto pare tutte intorno...

In tutta questa confusione di opzioni, scelte (che gusto di pizza…o su quale fidanzato optare…) le nostre emozioni diventano la nostra bussola ed è proprio la nostra gestione di esse – o mancata gestione – che ci fa prendere una strada o un’altra, o ci fa rimanere infangati nel limbo della non-decisione lasciando che siano gli eventi (o i fidanzati) che decidano per noi. Nel precedente articolo abbiamo visto come le scelte e il cambiamento possono provocare conflitti interiori che, se non risolti, continueranno a rimanere presenti, in modo palese o no. Mi faranno sempre ripensare a “come sarebbe stato se” impedendomi...

Ogni scelta a cui ci troviamo di fronte – per decisiva, sconvolgente o leggera che sia – è un “conflitto” che si sprigiona dentro di noi. Come e se risolviamo questo conflitto, dipende dalla nostra consapevolezza e coraggio nell’affrontarlo, come un’armatura che indossiamo che ci protegga abbastanza ma non sia troppo stretta da limitarci nelle nostre azioni. Definizione di scelta Scélta s. f. [der. di scelto, part. pass. di scegliere]. – 1.a. Libero atto di volontà per cui, tra due o più offerte, proposte, possibilità o disponibilità, si manifesta o dichiara di preferirne una (in qualche caso anche più di...

Nella vita, come anche nel pugilato, parte tutto dal nostro atteggiamento e modo di essere e dal nostro modo di comunicare, dalla nostra intelligenza emotiva. Come ci poniamo di fronte agli avversari indica come siamo, ma può anche svelare i nostri punti di forza e quelli di debolezza, se non li sappiamo o vogliamo mascherare. L’importante è trovare il proprio stile ed essere unici.

Il pugilato non è solo questione di muscoli e pugni, come ci si potrebbe aspettare. È una questione di agilità e di previsione delle mosse dell’avversario e piena consapevolezza delle proprie forze e debolezze. Lo stesso nella nostra vita, nelle nostre relazioni, non sono i più forti che ottengono ciò che vogliono, ma i più abili. Capire e gestire le nostre emozioni e comprendere quelle di chi ci sta di fronte –sul ring o nella vita – diventa cruciale per dare il meglio e, perché no, vincere i vari round.

Come possiamo trasformare il fallimento in un trampolino proprio per ottenere il successo? Fallimento come pausa di riflessione. Non come punto di non ritorno. Nei precedenti articoli abbiamo visto cosa è il successo e le diverse percezioni che ognuno di noi ne ha, e deve averne (vedi Successo e fallimento ep. 1: cosa è il successo?) e come fare ad ottenerlo in base, ognuno con i propri approcci (Successo e fallimento ep. 2: come ottenere il successo). Nell’ultimo articolo (Successo e fallimento ep. 3: cosa è il fallimento?) ho terminato proprio con il concetto della generalizzazione del fallimento, allargato non...

Cosa è il fallimento? Quando e come può impedirci di raggiungere i nostri obiettivi? E come devo reagire per far sì che il fallimento non mi blocchi nei miei passi futuri, nella strada del mio successo? Nei precedenti articoli abbiamo visto cosa è il successo e le diverse percezioni che ognuno di noi ne ha, e deve averne (vedi Successo e fallimento ep. 1: cosa è il successo?) e come fare ad ottenerlo in base, ognuno con i propri approcci (Successo e fallimento ep. 2: come ottenere il successo). Adesso passiamo a trattare il secondo argomento citato nel titolo, ostico...

Esistono regole o ricette da gourmet per raggiungere il successo? E possono essere efficaci per tutti? Ognuno, così come ha una diversa percezione del successo, deve forse modificarla parzialmente quella ricetta, in base ai gusti e…a cosa ha nel frigo! Il sapore finale non varierà, anzi sarà senza dubbio speciale e unico (attenti alle dosi…però)! Nel precedente articolo (Successo e fallimento ep. 1: cosa è il successo?) abbiamo visto come sia definito il successo ma anche come possa essere circoscritto da ognuno di noi, con una diversa percezione e concezione. Vediamo adesso come possiamo ottenerlo, questo successo. La ricetta per...

Cosa è il successo? Un termine semplice, con una chiara definizione da dizionario. Ma esiste una percezione univoca, unica per tutti? Ed esistono ricette valide ed efficaci per tutti su come ottenerlo? Oppure ognuno di noi ha una diversa percezione e convinzione di cosa sia e dei diversi approcci su come raggiungerlo? Riprendiamoci la nostra individualità e cerchiamo allora di capire cosa rappresenti il successo per ognuno di noi (e come ottenerlo).

Nelle relazioni ci giochiamo il risultato attraverso mosse, a volte strategiche, spesso ribaltate dall’avversario. La partita del resto è in due e non ci sarebbe nessun gusto se l’avversario muovesse i suoi pezzi esattamente come ce lo siamo immaginato. Vinceremmo la partita, forse. Ma saremmo soddisfatti? In Scacchi e relazioni ep 1 abbiamo visto i pezzi e le mosse che abbiamo a disposizione, diciamo di corredo, negli scacchi proprio come le risorse che tiriamo fuori, o dovremmo, nella scacchiera delle relazioni. L’avversario Adesso vediamo meglio come interagire con l’avversario. Ho già spiegato come anche se userò questo termine per non...

Nelle relazioni abbiamo varie risorse a disposizione (la nostra personalità, le doti, i talenti, i valori che ci guidano) così come negli scacchi abbiamo pezzi diversi che ci permettono di fare le mosse per raggiungere l’obiettivo. Contrariamente agli scacchi, però, l’obiettivo non è la sconfitta dell’avversario, ma il raggiungimento di una condivisione e unione. Lo scaccomatto è la conquista del Re “avversario”, conquista che ha senso solo se con quel Re si continua poi un’altra partita.

Nei dialoghi fra personaggi/attori è fondamentale l’ascolto e l’apertura all’altro per rendere credibile la scena. Proprio come nelle relazioni un ascolto attivo è necessario per permettere una comunicazione efficace e instaurare rapporti veri e sinceri. Continua la “saga” dei post ispirati al laboratorio sulla recitazione di fronte alla macchina da presa – tenuto dal regista Dominick Tambasco a Il Lavoratorio a Firenze. Nei precedenti articoli abbiamo visto il paradosso dell’autenticità e della finzione nella recitazione e soprattutto nel cinema come riflessione sull’autenticità nella vita reale (Ciak ep.1 – Il paradosso dell’autenticità), l’entità indipendente delle singole scene che poi compongono la...

Le inquadrature oggettive e soggettive, lo sguardonella ripresa cinematografica come esemplificazione dei punti di vistanelle relazioni personali, soggettivi e “di parte” che richiedono unabuona dose di empatia e apertura all’altro per poter avvicinarsi adessere più oggettivi. Il laboratorio sulla recitazione di fronte alla macchina da presa – tenuto dal regista Dominick Tambasco a Il Lavoratorio a Firenze- ha solleticato in me varie riflessioni. Nei precedenti articoli è stato il turno di una riflessione globale e concettuale del paradosso dell’autenticità e della finzione nella recitazione e soprattutto nel cinema come riflessione sull’autenticità nella vita reale (Ciak ep.1 – Il paradosso dell’autenticità)...

Le singole scene che creano la storia e la sceneggiatura di un film sono entità indipendenti. È con il montaggio che si crea la storia con un senso. Proprio come gli episodi e capitoli nella nostra vita. Continuano nelle suggestioni e riflessioni suscitate dal corso di recitazione di fronte alla macchina da presa – tenuto dal regista Dominick Tambasco a Il Lavoratorio a Firenze-. Nel precedente articolo (Ciak ep.1 – Il paradosso dell’autenticità) è stato il turno di una riflessione globale e concettuale del paradosso dell’autenticità e della finzione nella recitazione e soprattutto nel cinema come riflessione sull’autenticità nella vita...

Il paradosso dell’autenticità e della finzione nellarecitazione e soprattutto nel cinema come riflessione sull’autenticità nella vitareale, fatta troppo spesso cosparsa di finzioni, ruoli prestabiliti,battute studiate a memoria e scene prive della necessaria improvvisazione edose di genuinità. Qualche giorno fa ho partecipato ad un laboratorio molto stimolante tenuto dal regista Dominick Tambasco in quella magica atmosfera che è Il Lavoratorio a Firenze. Il cinema come ispirazione La mia incurabile curiosità e voglia di mettermi alla prova mi ha fatto addentrare in un mondo a me completamente estraneo, il mondo del cinema e la recitazione di fronte alla macchina da presa. Con la mia bella...

Quante volte vorremmo mettere in pausa la nostra vita. Premere il tasto pause e stare lì, spettatori e non attori, ad aspettare un atto che ci piaccia di più, un futuro più roseo, una parte più consona a noi, più semplice o al contrario più sfidante, o semplicemente per suggellare momenti che non vorremo perdere neppure se mantenuti in forma di ricordo. Nei precedenti articoli abbiamo visto come assumerci le responsabilità delle azioni commesse sia l’unica strada per poter liberarci dalle ancore del passato, senza dover premere il tasto rewind (Ritorno al futuro ep. 2) e come le scelte che...

Premere il tasto fast-forward per evitare situazioni che ci logorano, momenti spiacevoli… o al contrario per l’impazienza di accelerare il cambiamento, di andare direttamente al momento che tanto aspettiamo saltando tutta la fase di attesa (come i bambini quando rompono selvaggiamente il pacco regalo per scoprire cosa contiene). Nel precedente articolo (Ritorno al futuro ep.2) abbiamo visto l’importanza di assumersi le proprie responsabilità rispetto ad azioni passate- scelta scomoda, brutta e mal digeribile, ma necessaria-, trovare il coraggio nell’intraprende un percorso di cambiamento e liberarsi in modo definitivo del passato – quello che ci opprime – facendo piazza pulita delle...

Rispetto a nostre azioni passate ci assumiamo le responsabilità o preferiamo scaricare le colpe, trovare scusanti o fare finta di niente? “È successo così” Quante volte lo abbiamo detto, consapevoli di bluffare, o ce lo siamo sentiti dire, ben consci di essere presi in giro… No. Il “È successo così” può essere accettato solo per eventi straordinari, calamità naturali più o meno catastrofiche, ma non per azioni che noi stessi abbiamo attivato o quantomeno non abbiamo fatto niente per modificare, interrompere, bloccare. Magari abbiamo dato il via al percorso e siamo rimasti impassibili di fronte alle conseguenze che avevamo per...

Quante volte vorremmo poter spostare la lancetta dell’orologio in avanti o indietro e non solo per il cambio dell’ora solare/legale. Avere il potere sul tempo, sul nostro passato e futuro quindi sul presente, rivivere sensazioni, modificare azioni “sbagliate” e anticipare eventi futuri…e perché no? Saltare anche del tutto situazioni presenti non molto piacevoli… insomma usare i tasti fast forward e rewind a nostro piacimento. Ci piacerebbe veramente o perderemmo la bellezza del rischio e dell’autenticità del vivere il momento presente? L’ora legale Da pochi giorni hanno messo l’ora legale, con la conseguente ansia che la precede del “1 ora avanti...

Come saper affrontare e gestire le persone tossiche, ma soprattutto come gestire noi stessi di fronte all’influenza di una persona negativa, che non crede in noi, ci sminuisce e ci blocca nel nostro percorso di crescita e di successo. Nei precedenti articoli (Decluttering ep. 1 e Decluttering ep.2) abbiamo visto come affrontare il tema del prendere il coraggio di ripulire la nostra vita da quelle situazioni e persone che la bloccano, se non rovinano. Abbiamo visto come fare a individuare le persone tossiche, la tipologia che rappresentano e l’influenza di conseguenza che possono avere su di noi. Vediamo quindi adesso come gestirle...

Di persone tossiche ce ne sono di vari tipi e sicuramente non sono riconoscibili come tali ad una prima occhiata. Almeno non sempre. Vediamo come riconoscerli, o almeno provarci per procurarci il giusto antidoto al loro “veleno”. Le persone tossiche L’Oxford Dictionary ha scelto “tossico” come parola del 2018. “Tossico” sembrerebbe quindi rappresentare al meglio lo spirito che ha attraversato il 2018. Le ragioni per identificare con questo termine decisamente non spassoso l’anno concluso da poco risiede nella ricorrenza della parola stessa in vari ambiti di uso, la cui ricerca nel dizionario online è aumentata del 45% nel corso dell’anno....

Come affrontare le pulizie di primavera nel “guardaroba” delle relazioni nella vita personale e lavorativa, eliminando il superfluo, quello che non ci sta più bene e non ci fa più sentire a nostro agio. Con decluttering, che adesso va sempre più di moda, si intende una eliminazione del superfluo (soprattutto nell’armadio) per poter vivere più sereni e felici. Clutter indica infatti la confusione, le cianfrusaglie e quindi decluttering si riferisce al togliere la confusione dal nostro guardaroba e dalla nostra vita. È un’apertura al cambiamento e al nuovo togliendo quello che non ci si addice più. Il decluttering relazionale Prendendo...

La vita è come una partita a carte: strategia, bravura e un “pizzico” di fortuna. Sta a noi giocare bene le nostre carte, passare la mano o perdere rovinosamente. Il Machiavelli Ogni tanto mi diletto con i miei genitori a giocare a carte e uno dei giochi che maggiormente preferisco è il Machiavelli, gioco più di società che di azzardo vero e proprio (infatti vorrei precisare che cosa eventualmente vinco è solo la soddisfazione di stracciare degli agguerritissimi rivali e soprattutto dei momenti allegri e leggeri da passare con loro). A parte questa mera soddisfazione, riesco a tirare fuori la...

Come ho trovato la mia mission personale grazie ai Pink Floyd, e al loro prisma, e a Virginia Woolf, e al suo faro. Nei precedenti articoli (Mission personale ep.1 e Mission personale ep.2)ho parlato e suggerito accorgimenti per capire ed definire la propria mission personale. VEDI ANCHE Mission Personale Ep. 2 – Scrivere La Mission Per Seguire La Propria Rotta Devo fare una precisazione. La mission non è statica, non viene scritta su una pietra al momento della nostra nascita (anche se è vero che per scriverla Stephen Covey propone di pensare al proprio epitaffio), né se la definiamo adesso rimane invariata per il resto della...

Scrivere la propria mission personale ci permette di avere una bussola che indica sempre la rotta, soprattutto nei momenti di tempesta. La mission personale Come facciamo a capire, decifrare e delineare la nostra mission personale? Innanzi tutto dobbiamo chiederci il PERCHE’ sia importante stabilire la propria mission, anche se non siamo un ‘azienda o ente o quant’altro.La mission serve SOPRATTUTTO a me, in quanto PERSONA. Formulare una mission chiara mi serve per avere sempre la bussola, sapere che direzione dare alla mia vita soprattutto, ma non solo, nei momenti di difficoltà, quando appunto la bussola la perdiamo. La mission deve ricaricarci e motivarci quando siamo nel...

La mission personale vista come la guida sportiva sui tornanti di montagna (con auto sportiva, ovviamente!). Cosa è la mission personale? Che cosa è la mission? Perché usare il temine inglese e non il corrispettivo italiano? Intanto dovremmo capire quale è il corrispettivo giusto per non scivolare nel troppo facile “missione”, che in parte può tradurre il concetto inglese ma può al contempo portare a fraintendimenti che è meglio evitare. La mission è lo scopo, sì la nostra missione nella vita. È spesso associata al concetto della vision, cioè della visione futura che abbiamo della nostra vita, della realtà e...

Nelle relazioni sentimentali riusciamo a provare empatia con chi ci ha fatto del male? Con chi ci ha delusi, feriti, traditi… é forse questa la sfida maggiore...Quando siamo nel campo dell’amore, siamo più vulnerabili, perché in gioco completamente. E provare empatia quando siamo stati feriti non è senza dubbio facile…ma è benefico. Per noi. Nei precedenti articoli (I limiti dell’empatia 1 e I limiti dell’empatia 2) ho voluto riflettere sul senso generale dell’empatia, su chi sia l’altro e su quanto sia difficile provare empatia per chi non ci piace, non segue i nostri valori, o addirittura si macchia di crimini...

E’ possibile provare empatia per chi ha commesso un reato? Empatia non implica perdonare, né tantomeno giustificare, ma capire o almeno provarci. Lorem ipsum dolor sit amet, consectetur adipiscing elit. Ut elit tellus, luctus nec ullamcorper mattis, pulvinar dapibus leo. Nel precedente articolo abbiamo visto “chi è l’altro”, nello scandagliare il concetto di empatia. È senza dubbio più facile essere empatici con chi ci assomiglia o magari con chi ammiriamo. L’altro non è solo il nostro amico o familiare a cui teniamo non è la donna giovane in cui rivediamo le nostre difficoltà, non è la persona sofferente e basta....

L’empatia implica un radicale coinvolgimento nel mondo dell’altro, diventa uno scambio con l’altro e il suo mondo. Se vogliamo essere veramente empatici dobbiamo accettare il rischio di modificare di noi stessi. Cosa è l’empatia? Molto spesso oggi si parla di empatia e sempre più vediamo come la parola sia abusata, usata a sproposito. Spesso viene sopravvalutata – vista come la panacea per “avere successo” in tutti i settori della vita- e la troviamo incasellata in ricette per essere efficaci soprattutto in campi dove il carisma, l’attrattività e soprattutto l’affidabilità della persona sono basilari (in politica, nel settore medico, nel mio...

Pugilato e resilienza. Come nel pugilato dobbiamo imparare a non rimanere al tappeto quando cadiamo, quando ci buttano a terra, quando falliamo. Come nel pugilato non è importante il fatto di essere caduti. Diventa vitale come (e soprattutto se) ci rialziamo.

Un/a coach è qualcuno che guida/aiuta/supporta il cliente (il coachee) in un percorso di miglioramento personale e professionale, a raggiungere risultati concreti. Così come il diamante è generato dal carbonio sotto pressione, così il coach aiuta il coachee a uscire dalla pressione e splendere. A diventare il diamante che è sempre stato a livello potenziale. Questi risultati spesso vengono misurati solo in termini quantitativi (denaro, giro di affari…) e non qualitativi, basilari non solo per ottenere i giustamente desiderati risultati numerici ma soprattutto fondamentali per far sì che tali successi siano duraturi, sostenibili e non dei fuochi di paglia che...
“Non è mai troppo tardi per essere ciò che avresti voluto essere.”
George Eliot
