Chi non ha mai sognato un messaggio o un appuntamento da film romantico? Poi arriva “La verità è che non gli piaci abbastanza” di Behrendt e Tuccillo a riportarci alla realtà, con la delicatezza di un mattone. Questo best-seller smonta le illusioni sentimentali, insegnandoci a riconoscere i red flag senza scuse o ambiguità. Diretto, ironico e illuminante: vediamolo insieme… Preparati: potrebbe essere un viaggio scomodo, ma garantisco che sarà rivelatore (e divertente).
Quindi…pronta/o a scendere dal pero?
“La verità è che non gli piaci abbastanza” (He’s Just Not That Into You) è un libro scritto da Greg Behrendt e Liz Tuccillo, pubblicato nel 2004. Nel mondo delle relazioni, è diventato un best-seller nonché un piccolo manuale di sopravvivenza emotiva. E’ un libro che sfida ad abbandonare le scuse che si raccontano per giustificare il disinteresse altrui e invita a leggere i segnali per quelli che sono. Dalla sua uscita, nel 2004, per me è diventato un libro cult: prima, per la mia vita privata (per prendere con ironia e leggerezza situazioni non proprio appaganti) e poi è diventato uno spunto – leggero ma realistico – nel mio lavoro di coach.
“E le relazioni che invidiammo risplendono di quella grandiosità che ognuno di noi desidera per sé. Quindi più stima avrai di te stessa, più aumenteranno le possibilità di raggiungerla.”
La verità è che non gli piaci abbastanza (libro)
In questo articolo:
Alcune premesse prima di addentrarci nei dettagli
Gli autori
La prima premessa riguarda il libro e i suoi autori: conosci “Sex and the City”? Ecco, gli autori di questo libro hanno scritto per la serie (e già questo dice molto). Non a caso, il libro prende spunto da uno dei suoi episodi più famosi – quello della sesta stagione, “Il silenzio è d’oro” – e ripropone lo stesso mix di ironia e autenticità nel trattare argomenti che di solito restano nel retrobottega delle conversazioni. Se vogliamo essere precisi, anticipa anche concetti come ghosting e breadcrumbing, che oggi purtroppo fanno parte del rovescio della medaglia del mondo del dating e delle relazioni.
C’è anche il film (molto piacevole, a mio avviso)
Dal libro ne è stato tratto pochi anni dopo (2009) un film (con lo stesso titolo) con attori e attrici molto famosi: il film segue diverse storie d’amore, ciascuna incentrata su uno o più dei concetti principali del libro, con storie che si incrociano tra di loro, esplorando diverse fasi e sfumature delle relazioni romantiche.
Alcune citazioni che riporto qui sono tratte proprio dal film.
Il pubblico
Un’altra premessa, forse d’obbligo, riguarda il pubblico. Essendo il target principale della serie televisiva femminile (e io ne facevo orgogliosamente parte), anche il libro è esplicitamente rivolto alle donne (come manuale per smascherare le scuse degli uomini).
Quindi va bene solo alle donne in relazioni eterosessuali? O forse no? Forse gli spunti possono andare bene a tutti?
Quindi mi sono trovata ad un punto di domanda scrivendo questo articolo: rivolgermi ad un pubblico femminile o ampliare la platea dei beneficiairi? Non fraintendiamo: usare il genere femminile sarebbe scontato (del resto, anche il titolo è così). Ma, visto che la “parità” ha toccato anche questi ambiti – e per sfortuna anche gli uomini ora sperimentano dinamiche simili – parlerò a entrambi, lettrici e lettori (nonostante il genere linguistico usato).
La struttura e le “voci narranti”
La struttura si distingue per il suo approccio diretto e la distinzione tra le voci dell’uomo e della donna, attraverso un dialogo un po’ provocatorio che rende il testo coinvolgente e facile da seguire. La narrativa si sviluppa principalmente in due voci contrastanti: quella dell’uomo (di solito attraverso le parole di Greg Behrendt) e quella della donna (spesso rappresentata dalla voce della lettrice o di personaggi fittizi che pongono domande).
La struttura del libro gioca molto sulle dinamiche di incomprensione tra uomini e donne e fa leva sulla differenza tra come gli uomini si comportano in modo lineare e come le donne spesso cercano di giustificare i segnali negativi.
Le scuse degli uomini
I nostri eroi maschili, sempre pronti a tessere una rete di scuse per giustificare comportamenti meno che ammirabili. “Ero troppo impegnato con il lavoro” o “Non sono pronto per una relazione seria” sono frasi che, come un disco rotto, sembrano suonare all’infinito nel repertorio maschile. Eppure, le donne (come anche gli uomini…mi ripeto, ma io questo libro lo vedo per entrambi) spesso si aggrappano a queste scuse, sperando contro ogni logica che la situazione possa cambiare.
Le illusioni delle donne
Dall’altra parte, noi donne (mi ci metto, ovviamente, anche io) non siamo esenti da colpe.
Vestiamo i nostri desideri e aspettative con abiti da sera, sperando che trasformino la realtà di una relazione mediocre in qualcosa di fiabesco. “Cambierà per me”, “Sarà diverso questa volta”, ripetiamo a noi stesse, ignorando il fatto che nessuna quantità di mascara può abbellire una realtà che è fondamentalmente problematica.
L’ironia sta nel continuare a dipingere quadri idilliaci di uomini che a malapena riescono a colorare entro i bordi delle nostre aspettative.
Attraverso queste lenti ironiche, il libro non solo diverte ma educa, mostrandoci come spesso le nostre aspettative in amore siano costruite su fondamenta tanto solide quanto una casa di carte in preda a un tornado.
Vediamo, quindi, come questo “manuale di auto-consapevolezza sentimentale” può trasformarsi in uno strumento potente di empowerment emotivo, con un pizzico d’ironia per alleggerire verità a volte dure da digerire.
Mi addentrerò in alcuni degli insegnamenti principali, trovando un corrispetto con le tematiche del love coaching, per comprendere come evitare relazioni tossiche e come costruire una salda autostima, passo fondamentale nel percorso verso una vita più consapevole e appagante
“Un saggio una volta mi ha detto che se un uomo vuole stare con una donna farà in modo che succeda a qualunque costo.”
Gigi- La verità è che non gli piaci abbastanza (film)
“Non ti chiama”? Non gli piaci abbastanza
Niente di più semplice, vero? Eppure ci si ritrova a passare ore a leggere tra le righe, interpretare silenzi, giustificare assenze con teorie astruse: “Magari è impegnato…” oppure “Forse il suo telefono è esploso!”. Questa è la lezione base, quella che il libro chiarisce fin dalle prime pagine e che dovremmo ben imprimerci nella mente: se non ti chiama, non è perché è troppo impegnato, ma perché probabilmente non gli piaci abbastanza. No, non ha perso il cellulare, e no, non ha sviluppato una fobia per i messaggi.
Questo principio, semplice e cristallino, vuole smantellare le teorie contorte che spesso ci raccontiamo. La comunicazione è tutto, e qualcuno veramente interessato troverà sempre il modo di farsi vivo, anche se è a capo della NASA e sta negoziando la pace nel mondo.
Una bella strigliata che ci ricorda di non perdere tempo prezioso dietro a chi non ce ne dedica neanche un po’, non c’è che dire.
Ora, per essere sinceri io mi trovo molto in linea con la co-autrice che chiede “Ma devo quindi stare ad aspettare?”. Queso cozza con persona intraprendente, che sceglie e a cui piace condurre le danze. Beh… credo che ci possa essere un limite, o meglio dovremmo mettere dei paletti.
Se sei sempre tu a chiamare e proporre… fatti una domanda. Forse ti piace condurre il ballo, ma a lui (o lei) non va così tanto di ballare (o balla con te giusto per non fare da tappezzeria!).
E allora, meglio scegliere un altro partner di ballo o …ballare da sola (per citare il meraviglioso film di Bertolucci).

“Gli uomini sanno cosa vogliono”
Non importa diventare detective, bastano i fatti.
Siamo tentati di credere che il segreto per conquistare qualcuno stia in qualche mossa segreta o in una strategia raffinata. Niente di più falso: secondo gli autori, quando un uomo è davvero interessato, non lo nasconde, non gioca a fare il misterioso. Insomma, non c’è bisogno di diventare detective o psicanalisti per capirlo. Anzi, se stiamo lì a domandarci se ha intenzioni serie o meno, forse ci stiamo dando da soli la risposta.
In “La verità è che non gli piaci abbastanza”, Behrendt e Tuccillo sottolineano come il vero interesse non abbia bisogno di interpretazioni elaborate. Se qualcuno vuole stare con te, lo dimostrerà, punto. Una liberazione, in fondo: niente più congetture, solo attenzione ai fatti. La semplicità è la chiave, non serve un manuale di psicologia per comprendere un “mi piaci”. Direi che siamo proprio in linea con la legge del rasoio di Occam, ossia che “a parità di fattori la spiegazione più semplice è da preferire”.
Nel mio lavoro, del resto, aiutare i clienti a distinguere tra realtà e fantasia diventa essenziale. Nel love coaching si lavora proprio sul fare chiarezza, evitando di perdere tempo in congetture o letture dei “segnali nascosti” di chi è già assente. Questa regola diventa basilare, soprattutto in quelle situazioni che riguardano ghosting, breadcrumbing o situazioni analoghe.
Un insegnamento basilare che viene dato a riguardo, e che dovremmo tutti imprimercelo nella mente,
“Alex: Perché noi avremmo una storia d’amore?
Gigi: Perché ci sono i segnali!
Alex: Gigi, se un uomo vuole stare con te ti chiederebbe di uscire. Io ti ho chiesto di uscire?
Gigi: No
Alex: Perché fate così? Perché voi donne fate così? Perché vi fate tutte queste pippe mentali? Prendete ogni cosa che un uomo fa e la trasformate in un’altra cosa…Siete fuori!”
La verità è che non gli piaci abbastanza (film)
Non farti ingannare dalle eccezioni
Nelle commedie romantiche, spesso tutto inizia con una serie di equivoci, ostacoli, incomprensioni – e poi il trionfo dell’amore!
Ecco, nella vita reale, per gli autori, queste non sono regole ma eccezioni e non dovrebbero guidare le nostre scelte sentimentali.
Invece di aggrapparsi a storie improbabili, il libro invita a confrontarsi con la realtà dei fatti: se c’è interesse, lo si vede.
Se si perde il sonno in attesa di un segnale d’interesse, è probabile che quella persona non sia poi così presa. E se “per miracolo” gli piacerai davvero, non sarà il mistero della vita a cambiare le cose: lo scoprirai in modo chiaro. Questo è un invito a non puntare sulle storie d’amore cinematografiche ma a concentrarsi su relazioni solide, concrete, reali.
Nel life e love coaching, aiutare i clienti a scegliere relazioni autentiche, evitando aspettative irrealistiche, è un passo fondamentale per costruire una vita emotiva stabile e soddisfacente.
Insomma, per essere diretti come lo è il libro, il sunto è questo: investi il tuo tempo (energie, sentimenti, soldi…) in rapporti veri! Soprattutto relazioni, e persone, che ti rendono felice, che “ti fanno sentire meglio, non peggio”. E non accontentarti delle briciole …
“Il potere del no”: una lezione di autostima
“La verità è che non gli piaci abbastanza” ci insegna che accettare un no è un superpotere, una rivoluzione personale: l’invito ad accettare i rifiuti senza inventare giustificazioni o colpevolizzarsi.
Ogni “no” è un’occasione per rivalutare i propri standard, concentrarsi su chi ci dedica attenzione e affetto.
Accettare il disinteresse ci evita di entrare nel loop delle illusioni, delle speranze forzate, e ci regala un nuovo livello di consapevolezza: non siamo qui per elemosinare affetto.
L’accetare il rifiuto può diventare un’opportunità, la leva che ci sveglia e ci spinge a investire in relazioni che ci fanno sentire amati, anziché insicuri.
Come love coach aiutare i clienti a imparare l’autostima attraverso i rifiuti è cruciale. Una relazione che richiede costanti conferme di interesse rischia di diventare tossica. E tossica lo è la relazione intrisa di violenza psicologica (se non anche fisica).
Tu meriti di meglio. Non mettere mai in discussione il tuo valore.
“Noi uomini abbiamo inventato la scintilla per poter non richiamarvi, trattarvi male, tenervi sulla corda per poi convincervi che l’ansia, le paure, le incertezze che ne derivano in realtà sono la vera Scintilla… e voi donne ve la bevete,ve la mandate giù e vi piace, vi piace perché vi nutrite di questi drammi. Tutte voi amate il melodramma.”
Alex – La verità è che non gli piaci abbastanza (film)
Il “ghosting”: tutto si spiega con il fatto non gli piaci abbastanza
Parliamo di ghosting, quel fenomeno ormai tristemente noto dove qualcuno si dilegua, senza un motivo apparente e soprattutto senza dare spiegazioni.
Secondo Behrendt e Tuccillo, il ghosting (anche se al tempo non si usava il termine) è solo un altro modo, moderno e poco coraggioso, per dire: “Non mi piaci abbastanza per continuare questa relazione”.
La parte difficile per chi è vittima di ghosting è proprio il non avere una spiegazione, da qui può subentrare anche l’autoconvincimento di “non essere all’altezza di una spiegazione”. Lo sappiamo: niente di più sbagliato, ma è ahimè niente di più comune e a volte automatico…
Ma, pensaci: la mancanza di spiegazione è già essa stessa una spiegazione! Non serve cercare una scusa o una spiegazione epica. Anzi, l’indifferenza è la chiave per non umiliarsi (facendo magari anche azioni di cui pentirsi o vergognarsi in seguito) e per non dare importanza a chi non la merita.
E’ il primo passo per trovare qualcuno di cui vale la pena innamorarsi.
“La verità è che non gli piaci abbastanza” con un approccio schietto e diretto, non è solo un manuale per le relazioni, ma un manifesto per l’autostima e la consapevolezza personale. Imparare a leggere i segnali del disinteresse, accettare i “no” e rispettare se stessi è il primo passo per costruire una vita sentimentale appagante e per coltivare una relazione sana con se stessi.
In sintesi, “non gli piaci abbastanza” (non il libro, ma il concetto) può sembrare uno schiaffo in faccia (a mano aperta). F male, non c’è dubbio. Ma questo schiaffo può diventare la scintilla che illumina la strada per diventare la versione migliore di te.
Ti spinge a puntare più in alto, a impostare l’asticella dove deve stare. Dove tu devi stare.
“Non gli piaci abbastanza” deve essere un promemoria da tenere sempre presente: amare se stessi significa anche scegliere di non investire energie in chi non è interessato.
Conclusione
“La verità è che non gli piaci abbastanza” è, in fondo, un invito a scegliere la chiarezza e la semplicità nelle relazioni. Capire che i sentimenti non si forzano e che il vero amore si dimostra senza sforzi immensi è alla base di ogni percorso di love coaching e di crescita personale in generale.
Questo libro, può sembrare brutale nella sua ironia, in realtà i suoi insegnamenti sono una spinta per chi è pronto ad abbracciare la verità senza scuse, a lasciar andare le illusioni e in primo luogo a prendersi cura di sé. E imparare innanzi tutto a saper mettere dei paletti, dei parametri, ossia “una soglia che divide ciò che puoi da ciò che non puoi sopportare”. Senza se e senza ma.
Perchè ognuno merita il meglio e di essere felice.
Tu lo meriti.
“O forse il lieto fine è questo: sapere che nonostante le telefonate non ricevute e il cuore infranto, nonostante tutte le figuracce e i segnali male interpretati, nonostante i pianti e gli imbarazzi, non hai mai e poi mai perso la speranza.”
La verità è che non gli piaci abbastanza (film)

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